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Autore THE WRESTLER
DonVito
ex "quentin83"

Reg.: 14 Gen 2004
Messaggi: 11488
Da: torino (TO)
Inviato: 12-03-2009 22:52  
secondo me questo discorso che fate su rourke è inutile o meglio "casuale".. nel senso che originariamente il ruolo era destinato a nicolas cage, che lo ha rifiutato..
ed è stato un grossissimo colpo di fortuna per il film, perchè the ram è mickey rourke in tutto e per tutto.. e proprio il parallelismo tra vita reale di rourke e la vita di randy è la colonna portante di tutti i discorsi sul film..
in pratica è un caso che questi discorsi esistano; se cage avesse accettato di che cazzo staremmo parlando? (indipendentemente dal farsi piacere o meno il buon cage)
ribadisco comunque che il film mi è piaciuto davvero un fottio

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 12-03-2009 22:58  
quote:
In data 2009-03-12 22:52, DonVito scrive:
secondo me questo discorso che fate su rourke è inutile o meglio "casuale".. nel senso che originariamente il ruolo era destinato a nicolas cage, che lo ha rifiutato..
ed è stato un grossissimo colpo di fortuna per il film, perchè the ram è mickey rourke in tutto e per tutto.. e proprio il parallelismo tra vita reale di rourke e la vita di randy è la colonna portante di tutti i discorsi sul film..
in pratica è un caso che questi discorsi esistano; se cage avesse accettato di che cazzo staremmo parlando? (indipendentemente dal farsi piacere o meno il buon cage)
ribadisco comunque che il film mi è piaciuto davvero un fottio



appunto

quote:
In data 2009-03-12 22:42, quentin84 scrive:
quote:
In data 2009-03-12 15:30, Skizotrois scrive:
Mi sono posto questo quesito: quanto ha influito la performance di Rourke nella riuscita del film. Per me il peso è notevole, talmente notevole, che se non ci fosse stato Rourke, avrei incasellato questo film nella solita parabola dello sportivo che non riesce ad inseririsi nella vita normale. Non potete negare che gran parte delle cose raccontate in questo film sono già viste (e infatti nella mia recensione ho citato i rimandi cinefili) e certi dialoghi già sentiti (quelli tra padre e figlia per esempio). Io penso che Aronofsky si sia fatto da parte proprio per lasciare più spazio a Rourke.
E infatti il giudizio su questo film è estremamente positivo.


Ho appena visto il film e, a caldo, mi sento di condividere questo giudizio di Skizo.



il giudizio di schizo è sicuramente condivisibile


e infatti come dicevo prima del buon cinema poco ce ne facciamo se il resto è schifezza
_________________
For relaxing times make it Suntory time

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 13-03-2009 08:28  
Ma scusa Tene, dire che il film è bello perché Rourke è bravo non ha senso.
_________________
Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
---------
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83Alo83

Reg.: 26 Mag 2002
Messaggi: 16507
Da: Palermo (PA)
Inviato: 13-03-2009 10:37  
avrà ragione Tristam quando dice che Aronofsky è solo un ruffiano?

certo, questo film non lo smentirà.
però per fortuna io non c'entro nulla col cinema, e questo film mi ha fatto godere.
_________________
Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini.

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DonVito
ex "quentin83"

Reg.: 14 Gen 2004
Messaggi: 11488
Da: torino (TO)
Inviato: 13-03-2009 11:40  
quindi the wrestler piace solo a chi di cinema non capisce un cazzo..
ora mi spiego un sacco di cose

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Midknight

Reg.: 18 Ott 2003
Messaggi: 3555
Da: Perugia (PG)
Inviato: 13-03-2009 13:05  
quote:
In data 2009-03-13 11:40, DonVito scrive:
quindi the wrestler piace solo a chi di cinema non capisce un cazzo..
ora mi spiego un sacco di cose



Ma spesso chi pontifica che "ci capisce di cinema" e' proprio quello che non ci capisce un cazzo
_________________

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 13-03-2009 13:09  
e le mezze stagioni?


comunque no don. a bazin probabilmente sarebbe piaciuto un casino.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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DonVito
ex "quentin83"

Reg.: 14 Gen 2004
Messaggi: 11488
Da: torino (TO)
Inviato: 13-03-2009 13:18  
e comunque il nuoto è uno sport completo
_________________
Regista: "Digli che mi chieda qualsiasi altra cosa, ma questo é un favore che non posso fare"
Tom Hagen: "Lui non chiede un secondo favore se gli si rifiuta il primo, capisci?"

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HaroldKid

Reg.: 11 Gen 2009
Messaggi: 4589
Da: milano (MI)
Inviato: 13-03-2009 14:25  
il vuoto pneumatico del cinema ridotto a intrattenimento puro per sottosvillupati e non venitemi a parlare di uso peculiare della mdp, perchè non me ne faccio proprio niente.

La minestra riscaldata dei topoi più logori della mitografia hollywoodiana.

Penso di stare per vomitare, sinceramente.

Se la mia vita fosse vuota quanto questo film, potrei star qui a tediarvi con lunghissimi percome sulla merdaggine che spira e sputa da ogni singola inquadratura, ma l'accumulo di fossili subculturali che infestano questo cosiddetto film è troppo soffocante e pervasivo da permettere di stare più a lungo nei pressi . dallo strip club all'inculata, da Sweet Child O' Mine ai siparietti familiari. ebbasta.

Giocateci voi con questo sottoprodotto della modernità in decomposizione.

edit live: si salvano solo due sequenze, frame finale compreso, che ci fanno vedere che il Cinema alla fin fine riesce a riemergere vivo anche dopo essere stato sommerso da litri di letame.

Meno male.

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HaroldKid

Reg.: 11 Gen 2009
Messaggi: 4589
Da: milano (MI)
Inviato: 13-03-2009 15:07  
quote:
In data 2009-03-12 00:11, Skizotrois scrive:
e ai rapporti padre figlia di Millio Dollar Baby (film con cui contrae più di un debito ma modulando gli eccessi melodrammatici) ma nessuno può gridare allo scandalo se il percorso finale di Randy Ram ci ha ricordato quello di Calvero in Luci della Ribalta.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Skizotrois il 12-03-2009 alle 00:12 ]



Qui stai proprio bestemmiando però. Passi il giudizio su Eastwood, che comunque non condivido, perchè lì il "melodramma " come lo chiqami tu, oltre a essere perfettamente nelle corde di Clint, e non certo come una scoperta improvvisa, era altresì funzionale al discorso di ribellione etico-antropologica che stava alla base del film, che ne sostanziava le mosse, anche quelle più insignificanti, in un tentativo riuscito di riscrivere in maniera nuova una storia e uno stile che Hollywood aveva già a lungo exploitato. Un qualcosa che in ogni caso non è possibile trovare in questo pastiche (pasticcio ?? ) lagnoso e autoreferenziale fino al vomito.

Non parliamo poi per favore di Chaplin, eh. Perchè quella splendida sequenza non rappresentava la sconfitta del clown preuistorico nè la morte del suo ambiente, quel cinema zoppicante che lo aveva visto trionfare, bensì assolutamente e innegabilmente il ritorno alla gloria di un passato che si credeva perduto (l'ultimo grandioso scoppiettante spettacolo ) e soprattutto la consacrazione definitiva gioiosa e immortale di un modo d'essere e di fare cinema incastonato nel frangente Storico e che di esso finisce per diventare l'emblema (le due più importanti star comiche del quarantennio precedente che finalmente s'incontrano, si amano, si fondono e (si) consegnano l'una all'altra alla tradizione fattasi leggenda, regalando a chi ne vorrà fare uso un tesoro inestimabile di autocoscienza artistica )

Tutto ciò che lo scialbo personaggio rourkiano ci può regalare (se basato o meno su un vero wrestrel come mi è parso di capire poco importa ) è un motivo in più per farci una sega. (e purtroppo questa NON è una metafora...)

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HaroldKid

Reg.: 11 Gen 2009
Messaggi: 4589
Da: milano (MI)
Inviato: 13-03-2009 15:22  
quote:
In data 2009-03-12 15:50, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2009-03-12 15:30, Skizotrois scrive:
ho anche sottolineato la tecnica dl pedinamento che crea empatia con lo spettatore

e che infatti mi fa venire l'orticaria.


_________________
"There is a time when the operation of the machine becomes so odious, makes you so sick at heart, that you can't take part..."

[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 12-03-2009 alle 15:51 ]



Dolorosamente, quoto.

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Skizotrois

Reg.: 12 Nov 2007
Messaggi: 275
Da: Aosta (AO)
Inviato: 13-03-2009 15:54  
quote:
In data 2009-03-13 15:07, HaroldKid scrive:
quote:
In data 2009-03-12 00:11, Skizotrois scrive:
e ai rapporti padre figlia di Millio Dollar Baby (film con cui contrae più di un debito ma modulando gli eccessi melodrammatici) ma nessuno può gridare allo scandalo se il percorso finale di Randy Ram ci ha ricordato quello di Calvero in Luci della Ribalta.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Skizotrois il 12-03-2009 alle 00:12 ]



Qui stai proprio bestemmiando però. Passi il giudizio su Eastwood, che comunque non condivido, perchè lì il "melodramma " come lo chiqami tu, oltre a essere perfettamente nelle corde di Clint, e non certo come una scoperta improvvisa, era altresì funzionale al discorso di ribellione etico-antropologica che stava alla base del film, che ne sostanziava le mosse, anche quelle più insignificanti, in un tentativo riuscito di riscrivere in maniera nuova una storia e uno stile che Hollywood aveva già a lungo exploitato. Un qualcosa che in ogni caso non è possibile trovare in questo pastiche (pasticcio ?? ) lagnoso e autoreferenziale fino al vomito.

Non parliamo poi per favore di Chaplin, eh. Perchè quella splendida sequenza non rappresentava la sconfitta del clown preuistorico nè la morte del suo ambiente, quel cinema zoppicante che lo aveva visto trionfare, bensì assolutamente e innegabilmente il ritorno alla gloria di un passato che si credeva perduto (l'ultimo grandioso scoppiettante spettacolo ) e soprattutto la consacrazione definitiva gioiosa e immortale di un modo d'essere e di fare cinema incastonato nel frangente Storico e che di esso finisce per diventare l'emblema (le due più importanti star comiche del quarantennio precedente che finalmente s'incontrano, si amano, si fondono e (si) consegnano l'una all'altra alla tradizione fattasi leggenda, regalando a chi ne vorrà fare uso un tesoro inestimabile di autocoscienza artistica )

Tutto ciò che lo scialbo personaggio rourkiano ci può regalare (se basato o meno su un vero wrestrel come mi è parso di capire poco importa ) è un motivo in più per farci una sega. (e purtroppo questa NON è una metafora...)



Ti risponderei dicendo: punti di vista.
Perchè in fondo Luci della Ribalta rappresenta il congedo dal Cinema di Chaplin, un vero testamento spirituale (nonostante i due film successivi Re a New York e La Contessa di Hong Kong). Il vecchio cuore di Calvero si rompe sull'ultimo spettacolo come quello di Rourke perchè entrambi sono stati metabolizzati ed emarginati dal loro tempo, Calvero si attacca alla bottiglia e vive una infatuazione impossibile per la giovanissima ballerina, Rourke si attacca alle droghe e agli anabolizzanti e vive un'altra storia impossibile con una donna che si accorge di amarlo troppo tardi (fuori tempo). L'accostamento può sembrare blasfemo ma non vuole accomunare i due film, vuole semplicemenre sottolineare delle analogie che chiunque abbia visto i due film è portato a fare.
Da qui a dire che The Wrestler è un capolavoro come Luci della Ribalta ce ne corre.

Per quanto riguarda Eastwood ho rivisto di recente Million Dollar Baby. Ho smussato certe asperità di giudizio nei suoi confronti ma continuo a non digerire la soluzione melodrammatica dei postumi dell'incidente sul ring e tutto il codazzo eutanasico su un argomento troppo complicato per essere liquidato in un colloquio in chiesa o in quel farsi giustizia da sè (un pò pericoloso). Quello di Eastwood resta comunque grande cinema. Quello di Aronofsky esercizio di stile sollevato da una grande prova d'attore.

La visceralità del film non sta nelle soluzioni di montaggio o nella particolare posizione della macchina da presa e della inquadratura o nel fuoricampo finale. La resa del film è in questo lasciare Rourke libero di esprimere la propria totale aderenza al personaggio che interpreta.



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HaroldKid

Reg.: 11 Gen 2009
Messaggi: 4589
Da: milano (MI)
Inviato: 13-03-2009 16:07  
quote:
In data 2009-03-13 15:54, Skizotrois scrive:
quote:
In data 2009-03-13 15:07, HaroldKid scrive:
quote:
In data 2009-03-12 00:11, Skizotrois scrive:
e ai rapporti padre figlia di Millio Dollar Baby (film con cui contrae più di un debito ma modulando gli eccessi melodrammatici) ma nessuno può gridare allo scandalo se il percorso finale di Randy Ram ci ha ricordato quello di Calvero in Luci della Ribalta.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Skizotrois il 12-03-2009 alle 00:12 ]



Qui stai proprio bestemmiando però. Passi il giudizio su Eastwood, che comunque non condivido, perchè lì il "melodramma " come lo chiqami tu, oltre a essere perfettamente nelle corde di Clint, e non certo come una scoperta improvvisa, era altresì funzionale al discorso di ribellione etico-antropologica che stava alla base del film, che ne sostanziava le mosse, anche quelle più insignificanti, in un tentativo riuscito di riscrivere in maniera nuova una storia e uno stile che Hollywood aveva già a lungo exploitato. Un qualcosa che in ogni caso non è possibile trovare in questo pastiche (pasticcio ?? ) lagnoso e autoreferenziale fino al vomito.

Non parliamo poi per favore di Chaplin, eh. Perchè quella splendida sequenza non rappresentava la sconfitta del clown preuistorico nè la morte del suo ambiente, quel cinema zoppicante che lo aveva visto trionfare, bensì assolutamente e innegabilmente il ritorno alla gloria di un passato che si credeva perduto (l'ultimo grandioso scoppiettante spettacolo ) e soprattutto la consacrazione definitiva gioiosa e immortale di un modo d'essere e di fare cinema incastonato nel frangente Storico e che di esso finisce per diventare l'emblema (le due più importanti star comiche del quarantennio precedente che finalmente s'incontrano, si amano, si fondono e (si) consegnano l'una all'altra alla tradizione fattasi leggenda, regalando a chi ne vorrà fare uso un tesoro inestimabile di autocoscienza artistica )

Tutto ciò che lo scialbo personaggio rourkiano ci può regalare (se basato o meno su un vero wrestrel come mi è parso di capire poco importa ) è un motivo in più per farci una sega. (e purtroppo questa NON è una metafora...)



Ti risponderei dicendo: punti di vista.
Perchè in fondo Luci della Ribalta rappresenta il congedo dal Cinema di Chaplin, un vero testamento spirituale (nonostante i due film successivi Re a New York e La Contessa di Hong Kong). Il vecchio cuore di Calvero si rompe sull'ultimo spettacolo come quello di Rourke perchè entrambi sono stati metabolizzati ed emarginati dal loro tempo, Calvero si attacca alla bottiglia e vive una infatuazione impossibile per la giovanissima ballerina, Rourke si attacca alle droghe e agli anabolizzanti e vive un'altra storia impossibile con una donna che si accorge di amarlo troppo tardi (fuori tempo). L'accostamento può sembrare blasfemo ma non vuole accomunare i due film, vuole semplicemenre sottolineare delle analogie che chiunque abbia visto i due film è portato a fare.
Da qui a dire che The Wrestler è un capolavoro come Luci della Ribalta ce ne corre.

Per quanto riguarda Eastwood ho rivisto di recente Million Dollar Baby. Ho smussato certe asperità di giudizio nei suoi confronti ma continuo a non digerire la soluzione melodrammatica dei postumi dell'incidente sul ring e tutto il codazzo eutanasico su un argomento troppo complicato per essere liquidato in un colloquio in chiesa o in quel farsi giustizia da sè (un pò pericoloso). Quello di Eastwood resta comunque grande cinema. Quello di Aronofsky esercizio di stile sollevato da una grande prova d'attore.

La visceralità del film non sta nelle soluzioni di montaggio o nella particolare posizione della macchina da presa e della inquadratura o nel fuoricampo finale. La resa del film è in questo lasciare Rourke libero di esprimere la propria totale aderenza al personaggio che interpreta.






Si, ma se consideri che personalmente non trovo Rourke così spaventosamente meraviglioso nella caratterizzazione di un personaggio visto e stravisto che rimane piatto monolitico e falsario come il film che lo vede protagonista, capisci che rimane ben poco di cui gioire.

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 14-03-2009 12:41  
quote:
In data 2009-03-13 16:07, HaroldKid scrive:


Si, ma se consideri che personalmente non trovo Rourke così spaventosamente meraviglioso nella caratterizzazione di un personaggio visto e stravisto che rimane piatto monolitico e falsario come il film che lo vede protagonista, capisci che rimane ben poco di cui gioire.



piatto...monolitico...falsario...mmmmmmh...
io penso che sfugga uno dei concetti più pregnanti di questo film: l'alienazione che deriva dall'esasperazione del genere, quando il corpo ti abbandona.
il punto focale è il parallelismo tra le figure di Randy e Cassidy: l'esasperazione della virilità l'uno, della seduzione femminile l'altra, traditi entrambi dallo scorrere del tempo, che in Randy si manifesta con il cedimento del corpo e in Cassidy con la perdita della giovinezza, requisito essenziale della seduzione femminile.

Ed è la loro stessa conchiusione in ruoli così marcati ad impedire che si incontrino e si compenetrino fino in fondo: se Cassidy si nega dopo il primo bacio perché il suo ruolo di oggetto del desiderio non venga corrotto dal sentimento, Randy sceglie il palco, nella penultima sequenza, perché è la scelta insita nel suo ruolo di super uomo e di eroe.

tutto questo sa certo di già visto, visto nell'epopea del western americana (è curioso che un altro film recente, Appaloosa, basi la propria forza invece proprio sulla rottura di questi schemi, con il pistolero che si lascia andare all'amore al punto di essere fregato,e la donna desiderata che si abbandona al sentimento al punto da darsi a tutti) e infatti The Wrestler altro non è se non una storia puramente americana. E in questo, lungi dal fallire, il film è pienamente riuscito.
_________________
...You could be the next.

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HaroldKid

Reg.: 11 Gen 2009
Messaggi: 4589
Da: milano (MI)
Inviato: 14-03-2009 13:16  
quote:
In data 2009-03-14 12:41, liliangish scrive:
quote:
In data 2009-03-13 16:07, HaroldKid scrive:


Si, ma se consideri che personalmente non trovo Rourke così spaventosamente meraviglioso nella caratterizzazione di un personaggio visto e stravisto che rimane piatto monolitico e falsario come il film che lo vede protagonista, capisci che rimane ben poco di cui gioire.



piatto...monolitico...falsario...mmmmmmh...
io penso che sfugga uno dei concetti più pregnanti di questo film: l'alienazione che deriva dall'esasperazione del genere, quando il corpo ti abbandona.
il punto focale è il parallelismo tra le figure di Randy e Cassidy: l'esasperazione della virilità l'uno, della seduzione femminile l'altra, traditi entrambi dallo scorrere del tempo, che in Randy si manifesta con il cedimento del corpo e in Cassidy con la perdita della giovinezza, requisito essenziale della seduzione femminile.

Ed è la loro stessa conchiusione in ruoli così marcati ad impedire che si incontrino e si compenetrino fino in fondo: se Cassidy si nega dopo il primo bacio perché il suo ruolo di oggetto del desiderio non venga corrotto dal sentimento, Randy sceglie il palco, nella penultima sequenza, perché è la scelta insita nel suo ruolo di super uomo e di eroe.

tutto questo sa certo di già visto, visto nell'epopea del western americana (è curioso che un altro film recente, Appaloosa, basi la propria forza invece proprio sulla rottura di questi schemi, con il pistolero che si lascia andare all'amore al punto di essere fregato,e la donna desiderata che si abbandona al sentimento al punto da darsi a tutti) e infatti The Wrestler altro non è se non una storia puramente americana. E in questo, lungi dal fallire, il film è pienamente riuscito.




J, questa è una tua acuta interpretazione del film, il mio era un giudizio di valore a partire da esso. Parliamo di due cose diverse;io posso essere d'accordo con te su questa analisi (e lo sono) però non toglie che suddetta storia americana e il modo preudoinnovativo attraverso cui ci viene propinata non mi ha lasciato nulla fuorchè un'insopportabile irritazione subepidermica; vedi, pur avendo visto un fottio di film o forse proprio a causa di ciò, vivo ogni nuova visione in modo profondamente superficiale, emotivo, epidermico per l'appunto. Come accade a tutti, penso, ci deve essere qualcosa nel film che mi convinca del fatto di trovarmi davanti a una bellezza artistica, e non a un mero prodotto industriale. Solo che la mia soglia discriminante è molto più alta, più schizzinosa forse, rispetto alla media degli spettatori, anche solo filmuppiani.

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